Imperatore d'Austria e re d'Ungheria. Figlio dell'arciduca Francesco Carlo,
secondogenito dell'imperatore Francesco I e della principessa Sofia di Baviera,
fu educato dalla madre, donna assai intelligente e abile ma di idee reazionarie.
Divenne imperatore in un momento criticissimo per gli Asburgo, durante la crisi
del 1848, in seguito all'abdicazione di Ferdinando I. Guidato dall'energico
principe Schwarzenberg,
F.G. in meno di due anni vide ristabilita
l'autorità imperiale in Boemia e in Ungheria e riaffermata la preminenza
dell'Austria in Germania e in Italia. Dopo la morte dello Schwarzenberg (1852),
l'incerto atteggiamento di
F.G. assunto durante la guerra di Crimea, non
solo gli inimicò la Russia, ma non gli assicurò neppure le
simpatie delle potenze occidentali, cosicché nel 1859 si trovò
solo a combattere contro il Piemonte e la Francia. La guerra si concluse con la
perdita della Lombardia e con l'estromissione dall'Italia dell'influenza
asburgica. Il conflitto per il predominio in Germania portò (1866) alla
guerra austro-prussiana, conclusasi con la completa sconfitta dell'Austria e con
la forzata rinuncia a ogni influenza in Germania. Dalla riconciliazione con
l'Ungheria, nacque il dualismo, basato sulla supremazia dei Tedeschi e dei
Magiari, rispettivamente nella parte occidentale ed orientale dell'Impero.
F.G. stesso assunse il duplice titolo di imperatore d'Austria e re
d'Ungheria. In politica interna affidò per 14 anni, a cominciare dal
1879, il governo al conservatore Taaffe.
F.G. affrontò con
realismo la situazione internazionale fino al 1914, quando l'assassinio del
nipote ed erede Francesco Ferdinando lo portò a dichiarare la guerra alla
Serbia, dando origine al primo conflitto mondiale (Vienna 1830-1916).